Terra Falisca
Basilica Cattedrale
di Nepi

E' un'interessante e maestosa costruzione già esistente in epoca romana. Sorge sopra un tempio pagano, nel punto più alto della città raggiunto dalla via consolare Amerina.
It's an interesting and stately construction already existing in Roman epoch. It rises above a pagan temple, in the tallest point of the city reached from the street consolare Amerina.

Il 2 dicembre 1798 il DUOMO ROMANICO è incendiato dalle truppe francesi in ritirata, incalzate dalle truppe borboniche. Così la storica costruzione, impreziosita da secoli di fede e d'arte, andava irreparabilmente sepolta dalle macerie.
Dal 1818 al 1840 il vescovo Basilici fa ricostruire "pressoché dalle fondamenta la Cattedrale, il Vescovado e la Cancelleria, distrutti dalle fiamme".
Negli anni 1992 /93 sono stati effettuati degli scavi, condotti dall'Accademia Britannica di Roma e dalla Università di Bristol, che confermano la presenza in loco di un'Area PRIVILEGIATA a carattere socio-religioso, scelta dai Nepesini nei due millenni di storia. Nelle vicinanze sono state rinvenute basi e colonne di spoglio d'età classica, riutilizzate nella costruzione del Duomo. Significativa la toponomastica degli antichi documenti che chiama la strada adiacente "Via del Foro". Di notevole importanza il ritrovamento di elementi architettonici dell'IX secolo.

Tratto da "3295 anni di miti, leggende e storia, ambiente naturale cultura ed arte" di Don Giuseppe Duranti (1993).

L'interno
La Cripta
Il Campanile
Il Portico

Il primo edificio di culto è già funzionale nel V secolo e vi è trasportato il corpo di S. Romano dalle Catacombe di S. Savinilla.
A questo periodo si riferiscono anche le DONATIONES di S. Galla figlia di Simmaco, console della Tuscia, nel 485. Nel papiro che si conserva nell'archivio Vescovile di Ravenna, redatto forse a Nepi, in data 3 giugno 557, si attesta di un "DONUM ECCLESIAE SANCTAE MARIAE IN NEPE".
Gli studiosi non hanno dubbi che si riferisca alla Cattedrale di Nepi.
Questo primo edificio sacro viene distrutto nel 568 durante la guerra tra Longobardi e Bizantini.
Nel sec. IX il vescovo Innocenzo Pegatesco (824/26) fa ricostruire la Cattedrale come risulta dalla lapide del vescovo Celsius che si conserva sotto il portico del Duomo.
Indice Rapido
Trascrizione

Il periodo aureo dello splendore della costruzione romanica del tempio si ha nei secoli XI e XII. È di questo periodo la costruzione della meravigliosa cripta composta di nove piccole navate con tre absidi.
La conferma, oltre che dalle analisi del timpano, monofore e bifore ancora esistenti, si ha da due lapidi delle quali una si trova sotto il portico a sinistra

e riporta: "Obtulit hoc munus tibi vere Virgo Maria - praesul Martinus -coeli - terraeque regina - anno milleno centeno - terque viceno - bis decimo Christi cum termino computo - vero" ("II Vescovo Martino ha offerto questo dono a Tè Vergine Maria, Regina del cielo e della terra nell'anno di Cristo 1180").
L'altra riportata dal Ranghiasci: "Franco sub Eugenio Papa fieri nepesinus hoc claustrum fecit Virgo Maria - Tibi fìlius ergo tuus semper custodiat illum - qui tibi sic servit dicito lector, Amen, Anno milleno centeno terque viceno bis decimo Christi templum fieri meruisti."
("Francone Nepesino, sotto il pontificato di Eugenio fece costruire questo chiostro a Te Vergine Maria. Il tuo Figlio custodisca sempre colui che ti serve in tal modo. Chi legge dica: Amen. Nell'anno 1180 dell'Incarnazione").

Il 29 settembre 1266 la chiesa Romanica è consacrata dal vescovo Lorenzo, come risulta dalla splendida lapide in caratteri... inglobata a sinistra per chi entra in Duomo.

La Chiesa Cattedrale si presentava a tré navate, separate da 46 colonne.
Nel 1560 è realizzata una vetrata istoriata con la figura della Vergine Assunta e dei SS. Tolomeo e Romano per ornare il timpano del rosone romanico.
Nel 1608 è costruito dai Fratelli Sensi il soffitto ligneo dorato, a cassettoni.
Merita ricordare che la Basilica Cattedrale ha avuto come Vescovi il papa S. Pio V (1556/61) e il cardinale S. Carlo Borromeo (1564).

Trascrizione

Nel 1647 il vescovo Bartolomeo Vannini fa costruire il nuovo portico, come risulta dall'iscrizione posta sull'architrave della porta di ingresso:

DEIPARAE MARIAE VIRGINI ASSUMPTAE BARTOLOMEUS VANNINUS EPISCOPUS NEPESINUS ET SUTRINUS AN. MDCIIIL.

Nel 1680 il vescovo card. Spinola progettò l'ampliamento del tempio e la sopraelevazione del coro per i canonici e fu anche aggiunta la quarta navata di destra. Per simmetria, nel 1752 fu costruita la quinta navata, come evidenzia l'epigrafe posta sulla porta in via del Foro (oggi via Matteotti):

VETUSTISSIMAE HUIUS BASILICAE QUINTAM NAVIM HYACINTUS SILVESTRI EPISCOPUS NEPESINUS ET SUTRINUS A FUNDAMENTIS EREXIT ANNO DOMINI MDCCLII.

"Giacinto Silvestri, vescovo di Nepi e Sutri, eresse dalle fondamenta la quinta navata di questa antichissima Basilica. Nell'anno 1752".

Fotografie: Roldano Zupo