Terra Falisca
Basilica Cattedrale di Nepi
Il Portico

Suggestivo portico della chiesa

È forse l'unico avanzo della precedente Chiesa Romanica.
Esso si estendeva per tutta la facciata, mostrando così tutta l'intera imponenza del campanile.
Presenta archetti gotici all'esterno e tre archi a tutto sesto con colonne di granito grigio, capitelli con foglie di acanto e con basi ornate da stemmi episcopali, forse del vescovo Vannini.
Lungo le sue pareti sono murati frammenti marmorei di ogni periodo storico; tra i quali degni di nota sono due capitelli figurati, risalenti al XII secolo, dalle esigue dimensioni e dalle tematiche corrispondenti a quelli conservati nella cripta della chiesa.
Nella parete di sinistra si possono osservare:
- 6 epigrafi
- un frammento dell'originale pavimento cosmatesco (1266).
E' scandito da due greche dalla diversa fantasia, quella più esterna si basa sulla replica di due triangoli isosceli dalle diverse dimensioni, la cui ripetizione e combinazione dà vita ad una geometrica sequenza di rombi.

Epigrafi

La greca che occupa la parte centrale del frammento di Nepi, decorata da una serie di fiori, a otto petali, tra loro collegati sempre da piccoli triangoli, corrisponde ad un motivo decorativo che orna il transetto della chiesa di S. Maria in Aracoeli, risalente alla fine del XIII secolo.
- un cippo romano con inciso:

P. TETTIO CERTO
SCRIB LIB. AED.
PIV.A. XCVII
P. TETTIUS CONVE
NIENS FECIT
SIBI ET SUIS
IN F. P. XII

A P. Tettio certo Scriba, Liberto, edile visse 97 anni. P. Tettio fece nel proprio fondo (un sepolcro) degno per sé e per i suoi.

Richiamano i temi della Cripta:
- frammento di una ghiera d'arco
(circa 1145-1180), murato sulla destra guardando il portale, dove un forte gusto decorativo descrive con l'uso di linee incise dei racemi contenenti delle figure sia animali che vegetali.
-  due  capitelli  figurati con serpenti intrecciati e bestie alate in pietra grigia,  risalenti  al XII secolo, dalle esigue dimensioni.

Sarcofago di età imperiale

La caduta di Fetonte con il carro del Sole dal cielo. Tutta la natura è sconvolta. Notare ai lati il tramonto e l'aurora simboleggiati dal carro che emerge o si inabissa nel mare.

Sempre murato nelle pareti del portico della cattedrale si conserva un pluteo raffigurante un leone alato, acefalo, risalente anch'esso alla consacrazione del 1266.