Terra Falisca
Basilica Cattedrale di Nepi
La Cripta

CRIPTA AD ORATORIUM

Ambiente suggestivo di epoca romanica.
A forma rettangolare, misura metri 17 x 9 x metri 4 di altezza.
È sorretta da 24 colonne e da paraste aggettanti dalle pareti.
Le due colonne centrali, a tortiglione, sono provenienti dal vecchio tempio pagano.
Apprezzata da sempre per il suo valore  storico,  artistico  e  religioso la cripta è stata "parzialmente risparmiata" dai rimaneggiamenti delle
epoche successive.
Ancora oggi infatti regna in questo ambiente un'atmosfera medioevale, scaturita dai 52 capitelli che ornano l'ambiente, le cui fantasie erano messe in risalto dalla luce che si diffondeva attraverso 9 feritoie, oggi tamponate.
Nonostante l'apparente aspetto romanico questo ambiente è stato arbitrariamente modificato.

La presenza nei capitelli di corpi animali bicorporati trova un raffronto in esempi di arte arcaica cinese e pertanto vanno letti in relazione al simbolismo romanico nel contrasto di lotta tra bene e male, luce e tenebre, vita e morte.
È da notare il paleocristiano con i due pesci, a sinistra, guardando l'abside.
All'angolo terminale di sinistra, un intreccio richiama il nodo gordiano.
Merita particolare attenzione la colonna augustea per il suo delicatissimo ricamo. Prima fila, terza a destra dal centro.
In antico l'ingresso era formato da due rampe di scale laterali.
All'origine le monofore davano a cielo aperto, sono state chiuse in seguito alla sopraelevazione della Chiesa.
L'ultimo restauro si è avuto nell'anno 1951, nella ricorrenza del 19° centenario del martirio dei SS. Tolomeo e Romano, primi Vescovi di Nepi.
Il merito della iniziativa va a S. E. Mons. Giuseppe Gori, Vescovo Diocesano, come testimonia la lapide posta in una parete della cripta.
Particolare dei capitelli