II miracolo di Bolsena

Nel 1264, l'avvenimento che fece decidere papa Urbano IV ad istituire per la Chiesa universale la Festa del Corpus Domini, fu il miracolo eucaristico di Bolsena (illustrato da Raffaello nell'affresco della cosiddetta stanza di Eliodoro, nelle Logge Vaticane).
In quell'anno, sotto il papato di Urbano IV, che al momento tiene corte ad Orvieto, un giovane sacerdote tedesco, Pietro da Praga, percorre a tappe la Via Cassia, diretto a Roma.
Ha il cuore pieno di dubbi, di incertezze teologiche sul fatto, asserito dalla Chiesa che, nell'atto dell'Eucaristia l'ostia ed il vino si trasformino veramente nel Corpo e nel Sangue di Cristo. Pietro crede invece che la celebrazione del mistero eucaristico abbia soltanto significato spirituale e allusivo e compie il lungo viaggio a Roma anche per cercare di placare la sua angoscia interiore.
Arrivato a Bolsena, dove vivissima è la memoria di S. Cristina, e vi fa tappa. Prega a lungo davanti all'altare della piccola Santa, poi, la mattina seguente celebra la Messa nella stessa chiesa, prima di rimettersi in cammino.
Giunto alla Consacrazione, dall'ostia spezzata sgorga il sangue che impregna il corporale del sacerdote, gli arredi del culto e anche alcune lastre di marmo del pavimento.
Si grida al miracolo; l'emozione è grandissima; la notizia si diffonde fulmineamente per tutta la cristianità. Papa Urbano IV, in seguito all'evento, mandò immediatamente una commissione d'indagine che prelevò tutte le testimonianze e le condusse ad Orvieto; anzi, il Papa stesso andò incontro alla processione solenne e prese in custodia le reliquie, che vennero così conservate, quasi tutte, ad Orvieto; a Bolsena rimasero custodite le Sacre pietre, macchiate di Sangue, e l'altare legato al ricordo del miracolo.

I documenti ufficiali

II papa Urbano IV, da Orvieto, l'11 agosto 1264 pubblicò la bolla Transiturus de hoc mundo ( Mentre stava per lasciare questo mondo ), nella quale stabiliva che ogni anno, al primo giovedì dopo l'ottava di Pentecoste, si celebrasse la Festa dell'Eucaristia in tutta la cristianità.
La morte del Papa, però, ne impedì la diffusione come aveva desiderato: tuttavia, la Festa rimaneva viva nei Paesi Bassi, in Francia, in Germania e in Italia Settentrionale, specialmente nel Veneto.

In seguito, nel 1312, fu il Papa Clemente V a rilanciarla; confermò, infatti, la bolla di Urbano IV inserendola nelle Costituzioni del Concilio di Vienna (ottobre 1311 -maggio 1312; XV" Ecumenico), pubblicate poi nel 1317 da Giovanni XXII.

Da questo momento la Festa si diffonde in tutta la Chiesa; in Italia i monasteri benedettini di Praglia, Norcia, Montecassino la celebrano quasi subito; nei primi anni del 1300 giunge anche in alcune grandi città italiane.

Altri documenti ecclesiastici parlano direttamente del miracolo di Bolsena in relazione all'istituzione della Festa del Corpus Domini:
la bolla Etsi devota di Clemente VI (1342-1352 emanata da Avignone il 13 febbraio 1344, nella quale, tra l'altro, si sollecitano le raccolte di elemosine per la costruzione del Duomo di Orvieto (iniziata già prima che si ospitassero le reliquie del miracolo);
la bolla Quamvis Cum di Gregorio XI (1370-1378) emanata il 25 giugno 1377, che concede nuove indulgenze per il Duomo e presenta un breve resoconto del miracolo;
la bolla Salvator Noster di Sisto IV emanata da Roma il 23 luglio 1477, con la quale si concedevano nuove indulgenze e si ricordava l'avvenimento di Bolsena in relazione alla solennità del Corpus Domini;
il Breve di Gregorio XIII (1502-1585) del 20 marzo 1577;
un brano dei Commentarii di Papa Pio II (1405-1464) che andò a Bolsena nel 1462, nel quale è ricordato il miracolo come causa della Festa del Corpus Domini;
un brano del Catalogus Sanctorum di P. De Natalibus, scritto nel 1370 circa, in cui è detto: " La causa motiva della sua istituzione fu il miracolo di Bolsena ".

L'istituzione di questa solennità apre nuove vie ad un mistero che la Chiesa aveva vissuto in un'atmosfera di intimità e di dolore. In questa Festa del Corpus Domini appena nata era celata la scintilla di quella rinascita eucaristica che nel secolo XIX doveva condurre alla nascita dei Congressi Eucaristici Internazionali, Nazionali, Regionali, ecc. fino ai nostri giorni.

La processione

Anche se nella bolla di Urbano IV non si trovano disposizioni precise in merito, e non ci sono stati neppure interventi di Papi in questo senso, le processioni cominciarono a diffondersi in poco tempo, per impulso di devozione popolare.
In Italia la processione del Corpus Domini nasce nel 1325 a Genova, nel 1336 a Milano, nel 1337 ad Orvieto e verso il 1350 a Roma.
Queste processioni furono in breve tempo il momento culminante della Festa; a ciò contribuirono, oltre alla fede popolare, i ricchi e sfarzosi doni delle famiglie governanti.

Prima del secolo XVII, quando si proibì di mettere insieme, durante le processioni, le reliquie dei Santi Patroni con le Ostie consacrate, il SS. Sacramento veniva portato in reliquiari. In questi reliquiari, il posto dell'Ostia veniva ricavato sopra le reliquie dei Santi, in modo da essere ben visibile.

Ad Orvieto, la città in cui è conservato il " corporale " del miracolo di Bolsena, in un documento del 24 maggio 1337 sono elencate alcune 'Disposizioni per la festa del Corpus Domini': "... Tutta la città sia ripulita, ma in particolare le vie attraverso le quali passerà la processione. Ciascuno adorni la facciata della propria casa con i migliori drappi che possiede e le strade indicate siano piene di erbe e tappeti di giunchi ".

Terra Falisca
Fiorita

L'istituzione della Festa del Corpus Domini