Costruzione del X secolo.
Anteriore a quella di San Biagio, conserva
un cippo funerario d'autore ignoto alto cm. 77, largo cm. 66 e profondo cm.
39, oggi adibito a pozzolo d'acqua santa.
Il cippo è di marmo bianco con colonnine elicoidali agli angoli; in alto un
fregio con volute ornate di due figure al centro e due puttini ai lati che
sorreggono un ricco festone di frutta ricadente sopra il riquadro sul quale
è incisa l'iscrizione con dedica di M. Apisio, decemviro di Veio e quadrunviro
di Nepi, alla moglie Erenia.
Nel basso un riquadro più piccolo con alcune figure troncate da un foro rettangolare
fatto in epoca posteriore. Un alberello a foglie d'ulivo è scolpito sopra
ciascuna fiancata.
Epigrafe scolpita sul cippo:
HERENIAE. C. F. IVSTAE M. APISIVS. M. EPAL. SABINVS.
DVVMVIR VEIOS. IIII. VIR NEPETE VXXORI. SANCTISSIMAE. ET. PIENTISSIMAE. ET.
DE. SE. OPTIME. MERITAE TESTAMENTO FIERI IVSSIT
II cippo funerario si trovava prima del 1878
nella Chiesa di S. Biagio, da dove fu trasportato per conservarlo.
Nella Chiesa un dipinto sopra l'altare maggiore rappresenta la Vergine col
Bambino e ai lati S. Egidio con il cervo e S. Nicola di Bari,
del sec. XII.
Particolare
Vergine col
Bambino